sabato 23 ottobre 2010

Discontinuità per il cambiamento

Durante l'incontro del 22 ottobre sul piano dell'energia 2011-2013 dell'emilia romagna (ne ho raccontato qui)  c'è stato un breve e interessante intervento del Centro Studi di Unioncamere dell'Emilia Romagna (purtroppo non ricordo il nome dell'ottimo relatore). Il concetto espresso mi sembra importante da condividere. Il concetto è legato al ciclo di vita dei prodotti, ma viene esteso. Unioncamere parla di una curva ad S sdraiata (Gartner Group nel suo Hype Cycle la fa partire prima, vista l'importanza nell'ICT delle fasi precedenti, e questo genera un appiattimento dell'ultima parte dovuto ad un effetto di scala, proprio l'ultima parte su cui invece è concentrato questo ragionamento). 

Il concetto è: un qualsiasi prodotti o servizio, se ha successo, dopo la fase di "fermento" segue una fase di veloce sviluppo, per poi attestarsi a una crescita asintotica (maturità), dove la crescita è piccola e procede a piccoli scatti a seguito di piccoli interventi di arricchimento del prodotto. Per tornare ad una fase di crescita veloce è necessaria una discontinuità che fa ripartire una S nuova. E la discontinuità può costare un gap negativo. Cioè la nuova S parte un pò più in basso del livello cui era arrivata la S precedente.


Pensate al mondo dei cellulari. Identificate la discontinuità con il paradigma dell'iPhone. La discontinuità c'è stata, qualcuno (es: Nokia) ha dovuto drasticamente cambiare direzione.

In queste slide il concetto viene spiegato meglio di quanto non abbia fatto io.

Lo schema a S, applicato a un indicatore che somma tanti prodotti o servizi (il relatore parlava di PIL regionale, ma io preferirei usare un indicatore più alto che chiamerei qualità della vita, o magari attrattività di un territorio) ci potrebbe aiutare a trarre 2 considerazioni a mio avviso fondamentali per il tema del cambiamento.
  • discontinuità significa non considerare più cose (oggetti fisici, abitudini, modelli mentali) che prima facevano parte della mia abitudine. Discontinuità in contrapposizione a graduale evoluzione. Per fare un cambio significativo è necessaria una discontinuità, per mantenere quello che già ho va bene la graduale evoluzione.
  • costo: il gap tra una S e un'altra è un costo che devo pagare per fare un cambio di derivata. Pago qualcosa all'inizio perché so che tra poco sarà meglio. Può essere un costo economico, un investimento in ricerca, di minore benessere, di modifica delle abitudini... ma se non lo faccio non modifico lo status quo, non vado oltre. Sostenere un costo significa-: 1) sapere di doverlo sostenere, 2) mettere da parte le risorse e poi 3) spenderle bene.
Ricercando senza successo il nome del relatore sul sito di unioncamere emilia romagna mi ha fatto scoprire che  l'ultimo numero di Econerre, periodico gratuito dell'organizzazione camerale regionale, che dedica molte pagine all'argomento green con alcuni esempi concreti di discontinuità e testimonianze della necessità di sostenerne i costi relativi. Perché non farlo significa non avere speranze.

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