venerdì 8 aprile 2011

Sorpresa: Il fotovoltaico non pesa sulla bolletta!

Perché le fragole in maggio costano meno che in settembre?
La risposta la sanno anche i bambini. E' una semplificazione estrema delle leggi della domanda e dell'offerta in regime di libero mercato: quando l'offerta supera la domanda i prezzi calano. Quando la domanda supera l'offerta i prezzi crescono. In maggio se ne producono tante, sono deperibili, vengono messe subito sul mercato, cresce l'offerta e i costi si abbassano.

Ora, al posto delle fragole mettiamoci l'energia elettrica prodotta da fotovoltaico. Al posto delle stagioni mettiamoci le 24 ore.

Questo il grafico della domanda nel corso delle 24 ore (Fonte: Terna)

Questo il grafico della produzione da fotovoltaico nelle 24 ore, cioè l'offerta:



Non guardate i valori assoluti ma la forma delle curve: il fotovoltaico produce proprio nelle ore in cui la domanda è più alta.

In quelle ore, pertanto, aumenta anche l'offerta di energia elettrica. Ora chi ci vende l'energia, e che ci presenta la bolletta, la compra sul mercato elettrico. Dove il prezzo viene fissato di ora in ora sempre in base alle leggi della domanda e dell'offerta che regolano anche il prezzo delle fragole.

Ecco, per esempio, l'andamento dei prezzi di oggi:



La domanda è: l'andamento dei prezzi è influenzato dalla produzione di fotovoltaico?

A questa domanda ha dato risposta Francesco Meneguzzo, ricercatore del CNR di Firenze e membro di ASPO Italia. Lo ha fatto con uno studio ricco di dati ed informazioni la cui lettura ed interpretazione è per specialisti, come deve essere un serio lavoro di ricerca.

Questa la conclusione più importante (per forza semplificata, ma la nonna di einstein deve capire):
Ogni GWp di fotovoltaico è in grado di generare una riduzione del prezzo dell'energia elettrica pari a 500 milioni di €, mentre costa in incentivi 450 milioni di €. Cioè per ogni GWp installato la bolletta energetica complessiva cala di 50 milioni di €!

Nello studio si premette che è una prima valutazione quantitativa, che può essere soggetta a revisione ed approfondimenti ma che, ingegneristicamente parlando, non cambia il "segno" del fenomeno, cioè il fatto che gli incentivi costano alla collettività, ma la collettività rientra dei costi grazie alla diminuzione della bolletta.

Senza considerare che la collettività ha anche altri benefici dovute alle attività di costruzione e manutenzione degli impianti: occupazione, entrate fiscali e previdenziali. E senza considerare che così si sgancia il prezzo dell'energia da quello del petrolio: si limitano gli aumenti dovuti alle impennate del costo del petrolio e si diminuisce la dipendenza da fonti estere.

Ecco un grafico storico (Fonte: Autorità per l'Energia Elettrica e per il Gas) che dimostra che questo fenomeno (graduale sganciamento del costo dell'energia elettrica da quello del petrolio) sta già avvenendo: dal 2008 le linee rosse e blu (costo dell'energia) si muovono senza seguire l'andamento delle barre verticali (il costo del petrolio), fino al 2008 invece ne ricalcavano l'andamento.


Insomma, fino ad oggi ci hanno detto che era colpa degli incentivi del fotovoltaico se l'energia elettrica costava troppo, scoprire che non è vero che effetto fa? Forse i conti li ha fatti chi aveva in mente già un risultato.... O forse si è sbagliato Meneguzzo?

Se si è sbagliato che lo si dimostri: da oggi e fino a prova contraria togliamoci il senso di colpa di pesare sulla collettività se installiamo, lavoriamo o sosteniamo il fotovoltaico.

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Aggiornamento: il 13 aprile ore 21 se ne parla su Radio24 a Mr Kilowatt di Maurizio Melis.
Qui si può ri-ascoltare la puntata (6 min.)
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Aggiornamento del 14 aprile: il post è stato linkato anche da un sito nato per sostenere la partecipazione consapevole al referendum di giugno. Volentieri ricambiano: senza nucleare.it

8 commenti:

  1. elementare anche per MIA NONNA. senza nessun senso di colpa. fabIO CERINO

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  2. Buonasera... è possibile vedere lo studio completo?
    Come è possibile che se nelle ore di punta l'energia costa 80€/MWh e con gli incentivi ce la pagano 400-450€/MWh la bolletta diminuisca? chi ci mette gli altri 320€? Sicuramente il prezzo in borsa dell'energia si riduce in quelle ore, su questo sono d'accordo, ma non da coprire l'incentivo...

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  3. Lo studio completo: basta cliccare sul link nel testo quando di parla dello studio.

    Il minor costo si riflette su tutta l'energia venduta in quel momento (tanta), mentre l'incentivo si paga solo sull'energia prodotta con il fotovoltaico (poca). Un piccolo valore (il minor costo) moltiplicato per la tanta energia da un valore che ha un ordine di grandezza analogo a quello dell'incentivo

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  4. Dati sui prezzi di "oggi"...peccato che oggi è l'8/03 non il 9.....

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  5. Si si, trovato e letto per intero. Io aggiungerei al costo dei 1000MWp altre alla tariffa incentivante anche il prezzo di ritiro dedicato dell'energia. Questo punto fa salire il costo. Di contro però ( e il testo lo cita ma non approfondisce) l'incremento della penetrazione della GD fa ridurre i transiti sule reti AT e AAT. Qui secondo me andrebbe approfondito, la delibera AEEG n. 111/06 (tabella 8 allegato A) ci da dei parametri di riferimeto, sarebbe opportuno su tali parametri ricavare il risparmio portato dai 1000MWp di fotovoltaico

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  6. @984mic - ogni approfondimento, controllo e verifica potete postarlo qui: li può vedere direttamente l'autore dello studio e magari può intervenire

    @gabriele: è un snapshot del sito del GME di oggi... che è comunque l'8/04 (e non l'8/03). Non conosco i dettagli di funsionamento del mercato elettrico ma immagino che si riferisca alle quotazioni con cui sono state acquistate le forniture per domani. Quindi sono i prezzi pagati fino ad oggi per le forniture di domani.

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  7. La collettività paga in bolletta una quota proporzionale al consumo per "ringraziare" coloro che hanno investito una cifra per produrre energia elettrica a impatto 0 (ZERO) sul pianeta, la collettività si deve chiedere se sarebbe disposta a pagare una quota maggiore per pagare le centrali nucleari, e poi per la loro smantellazione (lasciando staere i rischi di pagare sulla propria salute gli effetti di probabili disastri ecologici).

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  8. ma la nonna di einstein sa che l'energia elettrica non si immagazina e che nelle ore di picco attualmente è prodotta da centrali turbogas ad accensione veloce (pochi minuti con rendimenti attorno al 30%) e che nel caso ci fosse produzione fotovoltaica non verrebbero accese lasciando il rapporto domanda offerta come è allo stato attuale ovvero offerta leggermente superiore alla domanda, e sa che se diminuisse il prezzo dell'elettricità chi ha istallato dei pannelli fotovoltaici probabilmente non rientra più nell'investimento? ma forse più che la nonna di einstein (che credo sia morta) lo dovrebbero sapere tutti coloro che si cimentano in dicorsi del genere...

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