sabato 5 marzo 2011

Strategia locale

Dopo tante indicazioni e dati di livello sovranazionale o globale di ONU WWF e Unione Europea, un esempio concreto a scala locale di una strategia chiara e definita per ottenere un drastico ridimensionamento delle emissioni di CO2 e garantire sviluppo e occupazione sul territorio.

Helmut Moroder, city manager del comune di Bolzano, ha fatto i conti in casa sua e ha trovato 160 milioni di euro all'anno che oggi vengono spesi per forniture di energia che possono rimanere sul territorio per creare occupazione. Lo ha spiegato anche in due interviste (1 e 2 - 5 minuti l'una) a Mr. Kilowatt di radio 24.
Il piano è stato approvato in consiglio comunale (nessun voto contrario). Questo il report di dettaglio.


Questa la mia sintesi.

Tre sono gli assi del ragionamento.

1) Lo ha fatto ragionando su una scala temporale di 20 anni, quindi fuori dai limiti temporali del mandato suo e dei suoi amministratori. La visione lunga è essenziale. La carenza di visione lunga è quella che uccide famiglie, aziende e nazioni. Ma è imperante. E' l'ostacolo più duro da superare per ogni organizzazione. Un mondo appiattito sull'oggi non ha futuro. La cicala e la formica....

2) L'altro cambio di paradigma è: quanto posso risparmiare? Non si parte da quanto mi costa (approccio negativo), ma da quanto posso risparmiare (approccio positivo).
Quanto posso risparmiare sulla base dello stato attuale delle tecnologie. Niente di futuristico.

3) Terzo cambio di paradigma: fare leva sulla moltitudine, cioè pensare all'intera città e non limitarsi al ristretto ambito di competenza organizzativa su cui può intervenire direttamente il comune (che significherebbe incidere solo su poco più del 2% dei consumi totali del territorio).

Tre le linee di risparmio.

Edifici: riduzione di due terzi dei consumi degli edifici.
Come: portando tutti gli edifici in casa clima B (5mc/mq anno). Oggi la media è (25 mc/mq anno).
Quanto: 42 milioni di euro/anno di spesa per il gas. Per vent'anni.

Mobilità: riduzione del traffico dei veicoli privati a favore di altri mezzi. Oggi solo il 30% usa il mezzo pubblico. Si può aumentare.
Come: liberare le strade dal traffico privato per rendere fluido quello pubblico e ciclabile. Parcheggi sotterranei. Ogni posto auto che si fa sotto terra, si toglie un posto auto in superficie. La macchina deve distare dall'abitazione almeno quanto la più vicina fermata del trasporto pubblico.
Quanto: 61 milioni di euro l'anno. Per vent'anni.

Elettricità (e energia in genere): aumento della produzione di energia rinnovabile
Come: fotovoltaico su tutti i tetti + impianti idroelettrici ad acqua fluente + inceneritore (c'è già, usiamolo) per teleriscaldamento
Quanto: 57 milioni di euro l'anno. Per vent'anni.

Totale: 160 milioni di euro per vent'anni fanno 3,2 miliardi di euro disponibili.
Un bel gruzzoletto pari al 4% del PIL di Bolzano (il più alto d'Italia procapite).

N.B. costi calcolati al prezzo attuale dell'energia. (Se) benzina, gas, elettricità aumentano di prezzo.... 

Oggi questo gruzzoletto ogni anno va in fumo (CO2) sul territorio e quasi tutto in tasca a filiere industriali esterne al territorio del Comune. Se invece viene dirottato su filiere produttive locali otterrei un duplice effetto: meno CO2, più occupazione e quindi più reddito disponibile per le famiglie del territorio.

Definita la strategia, poi bisogna passare all'azione.
Come convincere un proprietario a fare quello che deve fare? Dobbiamo inventare forme (contrattuali, di nuovi servizi...) per qui le azioni non costino. Audit energetici tipo, affitti che comprendono la quota energetica attuale, aziende che offrono servizi energetici, ipoteche non solo sui beni ma anche sui contratti, non più forniture di energia....
Numeri: un intervento di risanamento energetico degli edifici di un intero quartiere costa da 120Mln€ (solo involucro). Risparmio annuo 5.6 M€ ai costi attuali dell'energia. Da sola non sta in piedi, il breack even è oltre i vent'anni. Ma se a questo aggiungiamo interventi di efficientamento degli impianti (+80Mln€) (che hanno un breack even di circa 7 anni) allora le cose stanno in piedi anche dal punto di vista economico nel periodo di tempo considerato. Certo, valutando l'operazione solo sul piano economico a breve potremmo fare solo gli impianti, ma se l'obiettivo non è solo sul piano economico a breve si possono studiare forme sostenibili per la realizzazione di interventi integrati..... Oppure, mettendo in campo gli sgravi fiscali come il 55% (finora mai considerati).

C'è molto da fare per passare all'azione, ma se le aziende per far nascere nuovi prodotti devono investire in ricerca e sviluppo, così bisognerà lavorare per fare ricerca nel campo delle convenzioni sociali attuali per modificarle. Un conto è dire: troppo difficile non mi ci metto. Un conto è dire: voglio farlo, mi conviene farlo, vediamo come si può fare. Anche perché quali alternative abbiamo?

Insegnamenti e qualche considerazione in più sui numeri:
1) Farsi i conti in casa è un metodo razionale. Perché non usarlo a tappeto su tutti i comuni?
2) Visto che il costo dell'energia è praticamente uguale in tutta italia mentre il PIL procapite no, il 4% di Bolzano diventa l'8% (circa) in Campania, in Emilia sarebbe circa il 5%....
3) i dati sul PIL sono vecchi (2008), cioè pre-crisi. Mentre il costo dell'energia è in continuo aumento.

Niente di nuovo quindi: è quello che dicono tutti a scala globale, è quello che sta cercando di fare l'europa, ma vedere i numeri serve a capire meglio che vale la pena impegnarsi.

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