mercoledì 13 ottobre 2010

Google Green (ma non solo) - Green business made in USA

In questo articolo di Repubblica un riepilogo di iniziative imprenditoriali USA che vanno verso la diminuzione della dipendenza dal petrolio o la riduzione della CO2 (che come vedremo sono due obiettivi da tenere distinti).
Ogni notizia è stata verificata sui siti delle aziende coinvolte, approfondita e, dove necessario, corretta.

  1. Google (in società con Godd Energies - USA e Marubeni - Japan) investe 5 Mld di $ per creare la Atlantic Wind Connection. Si tratta di una infrastruttura di rete che abilita la distribuzione dell'energia prodotta dalle centrali eoliche che non decollavano proprio per l'assenza della infrastruttura. Timing: avvio dei lavori 2013, 2016 prime trasmissioni, 2021 a regime. Commenti particolarmente positivi al progetto dal Sierra Club (una specie di legambiente USA). Come sempre Google ha un approccio diverso: crea le condizioni per guadagnare facendo guadagnare altri.
  2. In California due nuovi impianti fotovoltaici a inseguimento (uno delle Tessera Solar e uno della Chevron, che è proprietari anche del marchio Texaco!!) in zone desertiche. Sul sito di Tessera Solar gli altri progetto già avviati con i dati per ognuno dell'impatto lavorativo (300-700 durante i lavori e 180 permanent jobs). Chevron: che una compagnia petroliferia oltre alle parole sia passata ai fatti in modo sempre più impegnativo è significativo del "clima" che si sta creando... (incentivi, paura del picco, immagine, Obama....)
  3. Adobe (sì, quella del reader dei PDF) si fa l'energia in casa con gli Energy Server di Bloom Energy. La stessa di Google e eBay che con Adobe  (che fornisce Google ed eBay). Si tratta di celle (Oxide Fuel Cell) che consumano gas e, tramite una processo chimico, producono elettricità e acqua. Quindi non sorgenti rinnovabili, ma comunque senza produzione di CO2. La Bloom Energy conta di arrivare al mercato residenziale e sostiene la distributed generation. La tecnologia è ancora da consolidare per l'uso unattended ma gli investimenti in atto sembrano promettere bene.
  4. Parte in novembre la vendita (non produzione come dice repubblica) del primo veicolo elettrico made in USA. Trainato unicamente da un motore elettrico, le batterie si ricaricano connettendole alla rete e in viaggio con un generatore a gas. Autonomia dichiarata di circa 650 km. Costo 41K$ con 7,5K$ di incentivi fiscali per i primi 200mila acquirenti.

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