martedì 12 ottobre 2010

Decrescita o fiducia nella tecnologia?

Tra chi si sta occupando di generare idee e modelli sul cambiamento possiamo distinguere due grossi gruppi. Uno è fermamente convinto che sia necessario ridurre i nostri consumi, la nostra mobilità... basandosi su una banale osservazione: un mondo finito (il nostro pianeta) non può sostenere una crescita infinita.
L'altro invece ripone fiducia nella conoscenza e nella tecnologia confidando che le future innovazioni ci consentiranno di continuare a crescere e consumare in modo sostenibile.

Chi ha ragione? Io non lo so. Quello che so per certo è che le idee del primo gruppo e quelle del secondo sono comunque utili per cominciare a fare qualcosa.

Non sposare aprioristicamente la prima e la seconda tesi oggi ci consente, tra l'altro, di avere un vantaggio strategico: decidere cosa fare di volta in volta.

Secondo il modello darwiniano la strategia evolutiva delle specie ha successo quando non c'è strategia! Cioè quando la mutazione della specie avviene come risposta alle mutazioni dell'ambiente o a un più efficace utilizzo dello stesso ambiente, non sulla base di un preordinato percorso definito a priori. Perché nessuno sa prima quale è la direzione del cambiamento. Certo, se pensiamo ai dinosauri qualche dubbio ci viene... Poi qualcuno mi dirà che un conto è una specie (che dura migliaia di anni) e un conto è la singola vita di un essere (qualche decina)...

Ma di una cosa sono certo: se prima si poteva pianificare una serie di azioni e poi il successo stava nel mantenere la pianificazione (tempi e risultati), oggi probabilmente il successo sta nel modificare continuamente la pianificazione. Questo perché il vero cambiamento che è già avvenuto è che tutto cambia rapidamente (l'ambiente, le risorse, le tecnologie). E se rispondiamo al cambiamento continuo definendo oggi una serie di azioni da fare nel tempo la possibilità di avere successo è solo legata alla fortuna di averci preso (un puro caso). Se invece rispondiamo al cambiamento continuo sapendo che dovremo cambiare sempre strategia, anche rinnegando i passi già fatti e ricominciando da capo, allora abbiamo tutte le carte in regola per riuscire a trovare una strada.

Questo mi fa venire in mente che si potrebbero adottare metodologie mutuate dalla disciplina del project management...

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