venerdì 24 giugno 2011

prima domenica d'estate: il bambino cresce bene grazie!

Oggi è la prima domenica d'estate. 
Una domenica di sole e persino in val padana si sente un bel venticello fresco...


Se i conti di chi se ne intende sono giusti, domani avremo la conferma di un dato interessante: il 35% della domanda di energia nel picco mattutino (tra le 10 e le 13) è stato soddisfatto da produzione eolica e fotovoltaica.

Certo, è domenica, con una domanda più bassa rispetto ai giorni lavorativi. 

Tra il 1973 e il 1974 c'erano le domeniche dell'austerity. In quelle domeniche non si circolava in macchina per legge per risparmiare sulla bolletta energetica del paese. Oggi, prima domenica d'estate, un bel po' di centrali a gas saranno spente (in realtà a regime minimo, pronte a reagire in caso di bisogno). Mi sembra comunque un bel risparmio no? (ovviamente non per chi ha investito in una centrale turbogas). 

La sensazione che provo è la stessa che provai il 2 dicembre 1973 (prima domenica di austerity): libertà di andare in mezzo alla strada allora, oggi libertà di pensare che ci si puo' liberare delle fonti fossili un po' alla volta.

Sì, è vero. La produzione fotovoltaica ed eolica è ancora un bambino (bambina?), non può farcela a risolvere tutti i problemi, ma intanto ha superato brillantemente l'esame di V elementare. Alla faccia di chi diceva che non sarebbe mai stato capace di nulla, irrequieto e incostante com'è. E adesso continua a crescere. Costa? Come tutti i figli costa l'impegno dei genitori a credere nella sua crescita. Già abbiamo visto che spesso non costa nulla per chi paga la bolletta. 

Il bambino cresce a avrà sempre bisogni nuovi che qualcuno dovrà soddisfare per farlo entrare in società: rete più efficiente, sistemi di stoccaggio di energia che oggi non esistono.... Ma non si può pensare di far mettere a un bambino le scarpe e i vestiti dei genitori o dei fratelli più grandi. Qualcosa di nuovo serve, servono i libri, ci chiede giochi e occasioni di incontro con gli amici che spesso non capiamo ma che poi assecondiamo con mille raccomandazioni. Insomma non serve un impegno straordinario, solo il quotidiano impegno che ogni genitore dedica ai propri figli.

Per fortuna qualcuno ci sta pensando e altri stanno facendo la loro parte.

Anche senza i dati ufficiali di domani posso dire: "il bambino sta bene, grazie. Ma aiutatelo a crescere". 

I bambini di oggi sono quelli che avranno il mondo sulle spalle domani. Meglio farli crescere bene.




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